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L'ombra, la sua funzione emotiva, antropologica, mitica e archetipica.

Attraverso un excursus nell’arte si ritrova la sua presenza nel percorso di moltissimi artisti, a volte come momentaneo, ma inevitabile, confronto col proprio doppio o con quello altrui, altre come esaltazione della mera illusione, altre ancora come leit motiv della propria maniera di operare. L’ombra come apparenza, come presenza, come luogo buio dell’anima, come possibilità altra. L’ombra di qualcosa è la sua parte oscura, non esposta, comunemente vista come negativa. Riscoprirne il senso profondo, anche in chiave archetipica ci permette di riappropriarci dell'artra metà del cielo, del non detto. Ecco che essa , nell’arte, ci mostra la parte più importante dell’opera perché portatrice dei valori autentici, non svelati, ma sempre presenti e rinnovabili da chi l’opera osserva. L’ombra è la monade, il segreto nascosto dell’opera d’arte. Svelarlo vuol dire in realtà farlo tornare nel buio, non si può mettere in luce l’ombra dell’opera, se proviamo a farlo essa scompare...